Bice Mancini, una grande ceccanese

Nella storia di Ceccano si nasconde tanto bene. Esempi di vite caratterizzate da
piene espressioni di generosità e inspiegabilmente rimaste nell’ombra per decenni.
Bice Mancini Fedele, benefattrice del santuario di Santa Maria a Fiume, incarna di
certo una delle figure di spicco quando si parla di opere e vite condotte al servizio
della collettività ceccanese. Da qualche giorno all’interno dell’antica chiesa di Santa
Maria a fiume si scorge un suo ritratto, un dipinto ad olio, donato dalla famiglia della
donna per ricordarne l’importante esempio di Fede e umanità.
La cerimonia che ha accompagnato la donazione del quadro è stata inserita nel
programma delle celebrazioni per il 75esimo anniversario del bombardamento del
santuario – Serata sulle Narrazioni – perché è soprattutto grazie a Bice Mancini Fedele
se oggi migliaia di fedeli (non solo ceccanesi) possono ritrovarsi in preghiera ai piedi
della statua della Madonna del fiume, nella chiesetta lungo le sponde del Sacco.
Ci fu Bice Mancini a capo del comitato che, insieme all’allora parroco don Vincenzo
Misserville (cui è intitolato il piazzale antistante il santuario), in soli 13 anni riuscì a
ricostruire la chiesa di Santa Maria a fiume, proponendo un intervento curato nei
dettagli e che permettesse di donare alla città un edificio identico a quello distrutto
dalle bombe della Seconda Guerra Mondiale.
Una “manifestazione religiosa e culturale artistica nel ricordo della protagonista
della ricostruzione del nostro santuario” hanno spiegato i promotori dell’evento
nell’introduzione del carteggio curato dalla nipote Beatrice Mancini. Una donna
straordinaria, si direbbe oggi, che agli inizi del ‘900 vantava una laurea e che si era
distinta come interprete e traduttrice. Partecipò, in quest’ultima veste, alla prima
stesura italiana del romanzo “Piccole Donne” di Louisa May Alcott. Una donna di cultura che avrebbe potuto condurre una vita agiata e che, invece, decise di mettersi a disposizione del suo popolo promuovendo la ricostruzione del santuario e diventando esempio di Fede e devozione per la Vergine del fiume.
Come presidentessa dell’Azione Cattolica di Ceccano e Giuliano di Roma riuscì a
convincere tutti, vescovi e fedeli, della necessità di impegnarsi nella ricostruzione
del santuario. Lo testimoniano le parole di quanti in quegli anni ebbero modo di
avvicinarsi alla sua figura, affascinante e carismatica come solo quelle elette
riescono ad essere. Commoventi i profili emersi dai ricordi di Tommaso Bartoli, di
Giovanna Di Pofi e Severino Colapietro che ne hanno raccontato la grande bontà
d’animo e la profonda Fede cattolica.
Alla presenza delle autorità, in prima fila il parroco Padre Antonio Mannara e
l’assessore alla Cultura Stefano Gizzi, la serata ha permesso ai tanti intervenuti di
conoscere e apprezzare quanto di eccezionale sia riuscita a fare nei terribili anni del
dopoguerra Bice Mancini, attraverso la lettura di documenti originali tratti dalla
corrispondenza tra la ‘nobildonna’ e i vescovi mons. Leonetti e mons. Caminada, la
narrazione delle testimonianze dirette e i cenni storici. In un’atmosfera arricchita dal
violino del M° Daniel Myskiv, hanno partecipato all’iniziativa Giovanni Misseritti
(anche come collaboratore nella stesura dei testi), Alberta De Angelis, Valeria Bruni e Andrea Selvini, mentre le poesie della raccolta ‘Canti a Maria’ sono state
interpretate dall’attrice Anna Mingarelli. Qualche anno fa la pubblicazione delle
poesie scritte da Bice Fedele era stato un primo tentativo di omaggio alla
benefattrice di Santa Maria da parte del figlio, l’avvocato Claudio Mancini.
Nei ringraziamenti di padre Antonio “per l’importante e significativa opera svolta
dalla signora Bice a favore della comunità ceccanese tutta per il ripristino del nostro
santuario” e nel ritratto dell’assessore Gizzi “pensiamo a quanto possa essere stato
importante promuovere un impegno di vera Fede in un momento storico come
quello post bellico” il plauso ad un’iniziativa che la città di Ceccano doveva all’illustre
concittadina dopo anni di colpevole ritardo.

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