LA SCOMMESSA DELLA BELLEZZA

Parlare, riflettere, provare a dare un’idea. Lo facciamo spesso, lo fa il mondo intero e lo si fa guardando ai tanti problemi che ogni giorno ci tengono impegnati. E se provassimo a farlo guardando a quei problemi, alle ansie, ai disagi in maniera diversa? Se provassimo a spostare l’obiettivo lontano dai puntini neri allargando l’immagine all’insieme, al grande foglio?

Deve essersi fatto queste domande il filosofo Filippo Cannizzo all’indomani della serata di presentazione del suo libro Lacrime di gentilezza. Sulle tracce della bellezza per una (ri) generazione umana la scorsa estate in piazza a Ceccano, perché da lì è nata l’idea di non disperdere quell’intuizione e da lì ha preso forma l’iniziativa trasformata in un forum dal titolo provocatorio: ‘Ceccano capitale della bellezza’. Con l’occhio puntato alla linea guida dell’Agenda 2030.

Cannizzo ha trovato subito un giovane alleato, Adriano Papetti e insieme hanno promosso l’affollato incontro che sabato scorso si è tenuto presso l’ex cinema Italia dove molti ‘interpreti’ hanno accolto l’invito a partecipare per dare conto del loro sguardo alla ‘bellezza’.  E forse, accettando, non tutti avevano compreso la volontà precisa dei promotori ma il risultato finale ha lasciato un bel po’ di argomenti sul tavolo come un cassetto che si (ri)apre dopo un lungo periodo e da cui poter recuperare parole-chiave da cui farsi guidare.

LA SEMPLICITÀ –  Gianluca Popolla ha dato il via al pomeriggio e con decisione è andato dritto al punto: con l’associazione Cultores Artium il sogno di un giovane Andrea Selvini si è fatto realtà e da qualche anno sul territorio regala a turisti di ogni dove che arrivano al maestoso Castello l’affascinante storia dei Conti de’ Ceccano. L’azione culturale è degna di menzione per i risultati raggiunti e consolidati dal nulla ad oggi.

L’UMANITÀ – Lorenzo Pelloni ha regalato lacrime e una lezione umana di alto profilo con il viaggio che lui affronta da volontario (e presidente nazionale dell’associazione che guida) di clowterapia tra i reparti pediatrici degli ospedali del territorio e i sorrisi degli anziani che incontra con il suo gruppo nelle case di riposo. Un racconto senza filtri che ha commosso per

L’INCONTRO – Un sindaco illuminato e un’associazione teatrale. Sono gli ingredienti del progetto che l’attrice e regista Anna Mingarelli insieme alla sua compagnia teatrale sta portando avanti in provincia di Rieti. Così il comune di Rocca Sinibalda, 600 residenti, è riuscito a portare l’Europa a casa, proprio in casa degli abitanti disponibili all’accoglienza degli stranieri, con progetti di scambio culturale internazionale che renderà il piccolo centro fulcro di iniziative pluriennali. L’integrazione non è utopia.

LA POLITICA – Un ex sindaco Maurizio Cerroni ancora una volta proiettato verso il futuro, che non dimentica di citare l’anima anarchica di una città, Ceccano, che ha sempre tirato fuori le carte giuste e che ha già dimostrato di saper fare cultura, se vuole. Un ex sindaco che, a proposito di ‘Contea’ rivendica la paternità della ricerca storica che negli anni ’90 l’hanno portato, insieme ad Edoardo Papetti, alla scoperta dei de’ Ceccano e all’impresa amministrativa dell’acquisto dei due castelli. Primo a credere che dietro un’idea può nascere e crescere sviluppo. 

IL RICORDO – La bellezza di una città lontana ma ancora viva nella mente di chi, come il consigliere comunale di Frosinone Armando Papetti, ha voluto condividere con i presenti all’ex cinema Italia. Ceccanese per via di madre, Papetti ha riportato a galla i momenti di un’infanzia spensierata, vissuta in un ambiente semplice, lungo le sponde di un fiume vivibile con tanti protagonisti di quel momento storico.

L’ANALISI LUCIDA – Porta la firma del sociologo Maurizio Lozzi, fresco di stampa con il suo nuovo libro Un SACCO di silenzi: l’agonia di un fiume lasciato morire, la fotografia del momento e l’invito ad agire senza perdere ulteriore tempo: serve che tutti si facciano artefici del cambiamento!

L’ARTE – Intorno agli interpreti del pomeriggio dedicato alla ‘bellezza’ le opere della pittrice Fabiana Fioretti. Con il garbo di chi sa parlare attraverso i colori, di chi sa ascoltare, bella e gentile anche nell’espressione mentre spiega le sue proiezioni sulla tela, ha tirato fuori il suo messaggio elegante. Il punto di vista dall’interno.

I GIOVANI – Le grandi rivoluzioni passano per i più giovani. Per gli ideali che soprattutto i giovani non sono disposti a barattare e per i quali vale sempre la pena battersi. Ceccano è la città che più di molte ha saputo imparare dai giovani e dal mondo delle associazioni: lo sanno bene i ragazzi di Progresso Fabraterno che nell’ultimo periodo hanno dettato la linea e hanno mobilitato l’attenzione dell’opinione pubblica accanto a gruppi civici e partiti. Francesco Compagnone ha raccontato la voglia di cambiare condivisa con il numeroso gruppo riunito da Francesco Ruggero e raccogliendo l’invito alla bellezza ha lanciato, a sua volta, l’appello all’ascolto, all’unità d’intenti.

LE DONNE – Lo spazio che si è ripresa Elisa Tiberia senza la necessità di pronunciare la parola  ‘donna’. Il ruolo dell’altro punto di vista che la società ceccanese, fino a poco tempo fa, ha sempre dimostrato di poter affidare a chi, semplicemente, con un proprio contributo sa di poter partecipare al miglioramento. Una chiamata all’azione cui è giusto farsi trovare pronti anche in un momento difficile come quello che viviamo. Perché esserci conta di più.

LA SCUOLA – Dal prof. Alessandro Liburdi la serena riflessione di chi vive la fortuna di farsi travolgere dalla bellezza degli studenti, oggi accanto agli oltre 800 iscritti dell’Istituto Alberghiero di Ceccano (ma anche come prolifico scrittore con all’attivo diverse ‘belle’ pubblicazioni, ultimo in ordine di tempo il racconto Il trio degli anelli, per l’antologia Ciociari per sempre, Edizioni della Sera, 2022, a cura di Simona Riccardi) e che, allo stesso tempo, sa di poter iniziare da loro a coltivare la cultura del bello.

I BENI COMUNI – Nel discorso di Gino de Matteo una indicazione precisa: osservare in maniera attenta lo spazio di azione all’interno del quale interagire. I beni comuni che vale la pena di eleggere per la nostra cura. E lo dice raccontando il piacere di osservare una città che ama la questione politica e che ne sa fare impegno civico.

FARE ANCORA – Dopo aver già fatto. Se la si vede come l’ex assessore Salvatore Raoni che ai presenti ha voluto ricordare i punti alti della sua amministrazione, in particolare con la cultura, i progetti sul cinema e quelli del teatro, tutti incentrati sulla struttura dell’Antares. Un sistema operativo, quello dell’ex amministratore, in grado di concentrare su Ceccano un movimento culturale di qualità.

LA CITTÀ – La città che vorrebbe la consigliera comunale Emanuela Piroli e quella che ogni giorno vive a contatto con le persone e confrontandosi con loro. Da consigliera comunale, da medico, per Emanuela Piroli l’approccio è concreto e si nutre proprio dell’umanità che troppo spesso dimentichiamo.

IL TEMPO – Il collante che ha unito i partecipanti all’iniziativa promossa da Filippo Cannizzo è il tempo e non è certo un caso che l’osservazione sia arrivata da Alessandro Ciotoli, presidente dell’associazione IndieGesta e direttore artistico del Dieciminuti Film Festival, da venti anni alla guida di un movimento culturale finito sotto gli occhi di tutti, ben oltre i confini di Ceccano. Il tempo che decidiamo di dedicare agli altri, pensando ad una città migliore, condividendo gli aspetti del bello individuale per trasformarlo in bellezza.

LA BELLEZZA – Il senso della giornata nella conclusione di Filippo Cannizzo: fare comunità di chi desidera Ceccano come la città dei bambini e dell’ambiente,  la città dei diritti e dell’integrazione, la città dello sport e delle fragilità, la città dei giovani e del lavoro, la città della cultura e delle persone di ogni età. Perché Ceccano, anche seguendo le indicazioni dell’Agenda 2030, può immaginarsi città della bellezza e diventarlo in pochi anni. Infatti, la bellezza e la gentilezza possono rappresentare un investimento sul futuro, quello di un cambiamento all’insegna del benessere collettivo e degli individui, del miglioramento della qualità della vita, anche per questa città.

Pensando alla bellezza che verrà un nuovo appuntamento è stato già proposto dal gruppo per gennaio prossimo.

Ceccano è bella! Ceccano è viva!

La Ceccano che amo è quella che una domenica di fine marzo mi ha emozionato in un inatteso concerto nel santuario di Santa Maria a Fiume. E’ stato facile accogliere l’invito di Donatella e Daniela perché il ricordo di Cesarina, la loro mamma scomparsa all’improvviso dieci anni fa, lo porto nel cuore come i tanti, tantissimi, che ne hanno conosciuto la profonda dolcezza e la purezza d’animo. Mentre entravo in chiesa ho iniziato a riflettere su queste due splendide future mamme (“sorelle da cui puoi aspettarti di tutto” ripete spesso il marito di Donatella, Alessandro) che si sono dimostrate il miglior lascito di Cesarina su questo mondo. Insieme le sorelle Aversa hanno pensato, studiato, promosso e coordinato un pomeriggio che ha allontanato dal dolore, accompagnando il pubblico in un meraviglioso viaggio tra musica, poesia, Fede e tanto Amore. “Durante questo concerto faremo un viaggio nelle emozioni diviso in tre parti: cominceremo riflettendo sul passato, sui ricordi, sull’amore; la seconda parte riguarderà invece la fiducia, la Fede in Dio e l’ultima parte parlerà della Vita, di quanto sia unica e preziosa e di quanto sia importante lottare sempre e non arrendersi mai.” L’hanno spiegato così, semplicemente, eppure quello che ne è venuto fuori ha spiazzato per l’eccezionale bellezza. Grazie alla collaborazione di professionisti e soprattutto “amici veri” che hanno scelto di appoggiare Donatella e Daniela “senza pensarci su due volte” – Stefano Giovannone, Fabrizio Belli, Daniela Lecce, Ilenia Bartolomucci, Francesco Mattacchione, Romeo Recchia e Cinzia Cristofanilli che ha prestato la sua voce -; grazie al sostegno che mai è mancato negli anni dal provinciale dei Padri Passionisti, padre Antonio Mannara, l’atmosfera in chiesa è diventata magia pura sulle note di Playing love (Ennio Morricone), Merry Christmas Mr. Lawrence (Ryuichi Sakamoto), Yesterday (Beatles), Wish you were here (Pink Floyd) e Sweet child o’ mine (Guns N’ Roses).

cesarina

Poi il ‘Messaggio di tenerezza’
Questa notte ho sognato che camminavo sulla sabbia accompagnato dal Signore,
e sullo schermo della notte rivedevo tutti i giorni della mia vita.
Per ogni giorno della vita passata,
apparivano sulla sabbia due orme: una mia e una del Signore.
Ma in alcuni tratti vedevo una sola orma
che coincideva con i giorni più difficili:
i giorni di maggior angustia, di maggior paura e di maggior dolore.
Allora ho detto: “Signore,
Tu avevi promesso che saresti stato con me, sempre,
e io ho accettato di vivere con te.
Allora perché mi hai lasciato solo
proprio nei momenti più difficili?”.
E lui mi ha risposto: “Figlio mio,
tu lo sai che io ti amo e non ti ho abbandonato mai:
i giorni in cui hai visto solo un’orma sulla sabbia,
sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio.

“Questo ‘Messaggio di Tenerezza’ era incorniciato e appeso su una parete della nostra casa. Un messaggio a cui Cesarina era molto legata, che parla di fiducia, di Amore e della Fede in Dio che è stata una parte fondamentale e molto importante della sua vita”.

Per arrivare al cielo, alle stelle, al Paradiso “da dove i nostri cari ci guidano e ci seguono”, Starlight (Muse), Nuovo Cinema Paradiso (Ennio Morricone), Counting stars (One Republic) e Starway to Heaven (Led Zeppelin).
Nel finale un inno alla vita: “Amate la vita, nonostante le brutte sorprese che può riservarci, è unica, è la sola che abbiamo e va vissuta al meglio. Dobbiamo vivere il doppio, anche per chi ci ha lasciato. Cesarina aveva riposto nel portafoglio un ritaglio di giornale che riportava un messaggio di Madre Teresa di Calcutta. Lo abbiamo trovato dopo la sua scomparsa e lo portiamo sempre nel cuore e stasera lo lasciamo a tutti voi a nome suo:

VIVI LA VITA
La vita è un’opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.
La vita è una ricchezza, conservala.
La vita è amore, godine.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è un’avventura, rischiala.
La vita è felicità, meritala.
La vita è la vita, difendila.

Tra le note di New born (Muse), Don’t stop me now (Queen) e Viva la vida (Coldplay) l’introduzione alla parte più bella, quella dedicata alle mamme, le mamme come Cesarina, le mamme come Donatella e Daniela:

“La donna, quando partorisce, è nel dolore perché è venuta la sua ora: ma, quando ha dato alla luce il suo bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi ora siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia.”
Questa è la frase che abbiamo scelto 10 anni fa per il ricordino di Cesarina – hanno ricordato le sorelle Aversa – e mai come ora per noi è così importante visto che tra pochissimo diventeremo mamme. L’ultimo brano lo dedichiamo appunto a tutte le mamme: She (Aznavour). Nell’esecuzione si unirà a noi Cinzia Cristofanilli che canterà il testo della bellissima cover interpretata da Laura Pausini dal titolo ‘Uguale a lei’, una canzone che ognuno di noi questa sera può dedicare alla propria mamma, riflettendo sul grande valore di queste donne che ci amano incondizionatamente e ci guidano e ci sostengono fino al loro ultimo respiro. Grazie mamma.

Ci vuole coraggio per ritrovarsi a raccontare la propria mamma che non c’è più, ci vuole forza a raccogliere le parole preziose che raccontano i gesti quotidiani di una mamma che continua ad esserci attraverso quelle che molti, con superficialità, continuiamo a chiamare ‘coincidenze’. Donatella e Daniela – sostenute dal loro papà Mario e dai mariti Alessandro Urbani e Alessandro Moscato – hanno chiesto aiuto alla musica e il risultato che ne è venuto fuori è sbalorditivo. In un arco di tempo che è sembrato davvero troppo breve, interrotto solo dagli applausi andati avanti per ogni esecuzione e nel finale per diversi minuti, tutto ha fatto pensare al bello. Sono Donatella e Daniela il bello. E ancora di più lo sono le creature che portano in grembo e che avranno modo di sentirsi orgogliose di aver avuto una nonna tanto speciale.