In concorso a Venezia 75 il commovente Roma di Alfonso Cuarón targato Netflix è un film-ritratto dell’ infanzia del regista. 1971, in bianco e nero, nel quartiere omonimo di Città del Messico girato con lunghi piani sequenza. La casa ricostruita con minuzia dei particolari è teatro della toccante storia di due donne rimaste sole. E quella della famiglia, o di ciò che ne rimane, con quattro ragazzini che giocano a sparare e a fare gli astronauti. La narrazione è affidata alla figura di Cleo (la formidabile Yalitza Aparicio) giovane domestica lasciata sola a portare avanti una gravidanza non voluta. La storia di Cleo si sviluppa in parallelo con quella della signora Sofia (Marina de Tavira) abbandonata dal marito traditore il Dott Antonio (Fernando Grediaga). Le due donne portano avanti le loro vite con grande forza, tra incursioni storiche come quella della violenta repressione nel 1971, di una protesta studentesca, e scene apertamente felliniane o tratte da film formativi per il regista come “Abbandonati nello spazio” di John Sturges. Roma ci fa peregrinare tra le mura di una casa, tra gli spari di una rivolta, per poi soffermarsi sugli oggetti insignificanti di una quotidianità ormai svanita nel passato.
Roberta Fiaschetti